Archivia per ottobre, 2024

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La raccolta dei rifiuti tessili

Secondo i dati di ISPRA, il rifiuto tessile raccolto in maniera differenziata in Italia ammontava, nel 2022, a 160 mila tonnellate, pari allo 0,8% del materiale raccolto in maniera differenziata nel nostro Paese. Se il numero assoluto può impressionare, in realtà rappresenta appena il 12% dei prodotti tessili immessi sul mercato nazionale ogni anno: ogni cittadino italiano, infatti, differenzia 2,7 kg di rifiuti tessili, a fronte di 23 kg di prodotti tessili proposti nel mondo del commercio. Attualmente esistono in Italia 6 realtà di riferimento per il recupero e il riciclo dei rifiuti tessili, in gran parte di natura consortile: Cobat tessile, Ecotessili, Erion Textiles, Re.Crea, Retext.Green e Unirau. Questi enti, di concerto con le istituzioni competenti, stanno mettendo a punto un piano per poter gestire in modo efficace ed efficiente l’eterogeneo mondo dei rifiuti tessili lungo tutta la filiera, anche perché l’UE ha indicato il 1° gennaio 2025 come il giorno dal quale sarà obbligatorio, in tutta l’Unione, raccogliere in modo differenziato i rifiuti tessili per destinarli al riciclo. Un’azione molto concreta, visto che nell’indifferenziato italiano, stando ai dati del 2019, si ritrovano ancora materiali tessili, che rappresentano il 5,7% dell’indifferenziato raccolto.

Curiosità sul tessile

Il rifiuto tessile non è un materiale omogeneo: esso, infatti, non è rappresentato solo dai vestiti, ma anche da altri materiali, tra cui gli scarti tessili prodotti a livello industriale. Inoltre, le fibre utilizzate sono, talvolta, miste, rendendo più difficile il recupero a fine vita. Secondo l’AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente), la produzione globale di fibre tessili è raddoppiata dal 2000 ad oggi (dalle 58 milioni di t del 2000 alle 109 milioni di t nel 2020) e potrebbe crescere fino a 145 milioni di t nel 2030.  A livello globale, l’umanità riesce a riciclare soltanto l’1% degli abiti dismessi, mentre l’87% viene gestito attraverso la combustione in inceneritore o lo smaltimento in discarica. Il 13%, invece, è oggetto di export, di solito verso Paesi africani, dove genera enormi problemi ambientali, sociali e sanitari.

La raccolta del rifiuto tessile sul territorio CSEA

CSEA nel 2023 ha raccolto 377 tonnellate di rifiuti derivanti da abiti usati, con una media di 2,4 kg per ogni cittadino del bacino del Consorzio. I Comuni che registrano i valori di raccolta pro-capite più alti sono Isasca (9,9 kg/ab), Gambasca (7,8 kg/ab) e Faule (6,3 kg/ab), mentre metà dei Comuni del bacino consortile hanno performance di raccolta inferiori al valore medio nazionale, pari a 2,7 kg/ab.